MORTI SUL LAVORO: PER IL PAESE UN BILANCIO DRAMMATICO
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Nel 2014 i morti sui luoghi di lavoro sono stati più di 680 e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva quasi a 1000 morti, un dato che spaventa e che deve fare riflettere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 2013 è dell’12,5%. La prima regione ad essere presente in questa triste graduatoria di decessi sul lavoro è la Lombardia (80), seguita da Emilia-Romagna (68) e Puglia (65). Dati che sicuramente saranno più alti in via ufficiosa poichè queste morti sono quelle registrate dall’INAIL, rilevate dai propri assicurati, ma che non tengono conto dei decessi dei lavoratori in nero e abusivi.
Nel 2014 il settore delle costruzioni e l’agricoltura risultano essere le categorie con più vittime.In edilizia i deceduti sui luoghi di lavoro sono il 19,8 % del totale, con le solite cadute dall’alto che provocano tantissime morti. Nell’industria il 9,1 %, l’8,18 % nell’autotrasporto. A questi si aggiungono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura, dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono per l’anno 2014 il 10,1% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Le altre morti sono da ricercarsi nelle diverse attività, principalmente nel terziario. Le donne che hanno perso la vita sul lavoro sono circa il 6% del totale.
Putroppo questo bollettino di guerra ha iniziato già ad essere riempito fin dal primo mese del 2015, sono 35 i morti sui luoghi di lavoro dall’inzio dell’anno. Al momento le regioni più colpite sono la Lombadia (8), la Basilicata (7) e il Veneto (4).
E’ di vitale importanza capire se siano state violate le norme di sicurezza sul lavoro, se ci siano inadempienze, controllando a tutti i livelli, e se sia possibile ridurre di anno in anno queste morti bianche.
Sta diventando sempre più necessario e indispensabile diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione sull’argomento.
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