Decreto legislativo 81 del 2008: dieci anni del Testo unico sulla sicurezza
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È la pietra miliare della sicurezza sul lavoro, tanto che da tutti gli addetti è definito “Testo unico sulla sicurezza”: un complesso di norme che hanno riassunto ed ordinato in sé le normative antecedenti, spesso suddivise per settore, con storia e cronologia differenti, andando a sostituire il vecchio decreto legislativo 626 del 1994. Ad oggi è il principale riferimento normativo in Italia sulla sicurezza. Si tratta del decreto legislativo 81 del 2008 che poche settimane fa, esattamente il 9 aprile, ha compiuto 10 anni.
Il campo di applicazione del decreto, come si può capire, è molto vasto, poiché comprende qualsiasi impresa (anche autonoma o familiare), tutti i lavoratori (inclusi quelli aventi contratti a progetto) e ogni tipologia di rischio. La struttura del Testo Unico presenta una suddivisione in 13 titoli: dalle disposizioni generali (al Titolo I) a quelle finali (Titolo XIII), passando per i Luoghi di lavoro, l’Uso delle attrezzature di lavoro e dei DPI (Titolo III), Cantieri temporanei o mobili (Titolo IV), Segnaletica di sicurezza (Titolo V), Movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI), Videoterminali (Titolo VII), Agenti fisici (Titolo VIII), Sostanze pericolose (Titolo IX), Agenti biologici (Titolo X), Atmosfere esplosive (Titolo XI), Disposizioni penali (Titolo XII) e Disposizioni finali (Titolo XIII).
Un lungo decennio caratterizzato dalla crisi e rescissione economica, da piccoli passi avanti ma anche da notizie sconcertanti in tema di sicurezza, che sembrano ancora oggi riportare l’attenzione e l’asticella di anni indietro. Tanto è stato fatto e molto altro è ancora da migliorare. Occorrono regole nuove e meno infortuni mortali: insomma, c’è bisogno di un cambio socio-culturale nel prossimo decennio affinché la salute e la sicurezza dei lavoratori torni ad essere un argomento socialmente rilevante
Vincenzo Fuccillo
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