Stampa 3D nelle scuole: quali rischi per la sicurezza?
Articoli collegati
La diffusione delle stampanti 3 D, che nei prossimi anni spopolerà soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, ha aperto il dibattito sulle infinite possibilità di applicazioni e, soprattutto, sui rischi per la sicurezza. Secondo gli esperti nei prossimi anni ci sarà una stampante 3D in ogni abitazione e i settori a cui si apre questo incredibile oggetto sono sempre più disparati. Le aspettative, dunque, sono molto alte ma quali sono i reali rischi per la salute? Diversi sono i rischi imputabili alla stampa 3D: elettrocuzione per contatto diretto e/o indiretto, ustione e cesoiamento, proiezione di materiale, surriscaldamento e illuminamento insufficiente. A questi rischi, che si potrebbero ridurre con opportuni accorgimenti, ce n’è uno, troppo spesso trascurato, ben più subdolo: la produzione di gas e vapori causati dalla fusione della plastica o altri materiali stampabili. Le particelle di ridotta dimensione e le emissioni emesse durante il processo di stampa potrebbero causare il cancro ed altri gravi problemi di salute, soprattutto se le stampanti venissero posizionate in ambienti piccoli e poco areati. Il MIUR, che ha definito la stampa 3D una tecnologia “gradita e motivante” tanto da richiederne l’adozione nelle scuole, dovrebbe altresì organizzarsi per dare importanti indicazioni per la tutela della sicurezza della salute e fornire supporto agli RSPP incaricati dai Dirigenti Scolastici.
Non ci sono ancora commenti ma tu puoi essere il primo.
Scrivi un Commento